domenica 2 maggio 2010

Pompe di calore vs Caldaie a condensazione

Negli ultimi anni le caldaie a condensazione hanno praticamente soppiantato le tradizionali caldaie (non a condensazione per intenderci) grazie al loro rendimento che, a basse temperature, raggiunge valori elevati.
Nel campo del riscaldamento a bassa temperatura, quindi per temperature non superiori ai 40°, questo tipo di caldaie sta trovando un valido concorrente nelle pompe di calore idroniche, cioè quelle che producono acqua calda utilizzabile nei normali impianti di riscaldamento a pannelli radianti, gli unici che possono lavorare a bassa temperatura (28-29 °C).
Il motivo di questa concorrenza è dato da una serie di fattori, il primo dei quali è senza dubbio, il minor costo a kWh termico prodotto.
Per quanto a prima vista possa sembrare strano che il riscaldamento ottenuto utilizzando l'energia elettrica, con la quale sono alimentate le pompe di calore, possa essere più conveniente di un equivalente riscaldamento ottenuto utilizzando gas, bisogna ricordare che le pompe di calore non utilizzano l'effetto Joule per riscaldare, ma l'energia presa a bassa temperatura e portata a temperatura più alta utilizzando proprio il funzionamento della pompa di calore (naturalmente continua a valere il secondo principio della termodinamica...).
Proviamo a fare due conti: consideriamo di voler produrre 100 kWh termici con una pompa di calore e con una caldaia a condensazione.
Cominciamo con una caldaia a condensazione a cui si può assegnare, realisticamente, un rendimento del 95% (ottimistico); questo significa che per produrre 100 kWh termici ho bisogno di circa 105 kWh che devono essere prodotti dal gas bruciato in caldaia. Questo significa avere bisogno di circa 10,5 Nmc di gas metano, considerando un costo medio del gas di 0,65 €/Nmc si ottiene una spesa di circa 6,82 €.
Le pompe di calore attualmente in commercio hanno un COP (diciamo l'efficienza della macchina) intorno a 4, che significa che fornendo 1 kWh elettrico ne ottengo 4 termici.
Per ottenere 100 kWh termici avrò quindi bisogno di 25 kWh elettrici da fornire alla macchina, ad un costo medio di 0,2 €/kWh elettrico si ottiene una spesa pari a 5 €, quindi risparmio, rispetto alla caldaia a condensazione 1,82 € ogni 100 kWh termici prodotti.
In realtà la convenienza delle pompe di calore non si ferma qui, per chi progetta si deve considerare che, non avendo a che fare con il gas, una pompa di calore non ha bisogno di una centrale termica e quindi non ha bisogno del certificato di prevenzione incendi dei Vigili del Fuoco, né di tutta la documentazione legata alle pratiche ISPESL e questo, per chi fa questo mestiere, è un vantaggio enorme.
Se poi uno l'energia elettrica se la produce da solo, ad esempio con un impianto fotovoltaico, la convenienza è ancora maggiore.

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