mercoledì 31 marzo 2010

Impianti fotovoltaici a terra o sulle coperture??

Sono sempre di più gli impianti fotovoltaici, soprattutto di grande taglia, che vengono realizzati a terra.

Io non sono favorevole a questa scelta per una serie di motivi, ad esempio penso che se c'è la possibilità di sfruttare le coperture piane o le falde degli edifici si evita di sottrarre terreno ad altre applicazioni, dal pascolo alla coltivazione o al semplice mantenimento allo stato libero; si riduce l'impatto visivo che un impianto fotovoltaico produce in un ambiente naturale (vedere un ettaro di moduli fotovoltaici immersi nel verde non è il massimo dal punto di vista naturalistico).

Credo che si dovrebbe arrivare agli impianti a terra quando proprio non se ne può fare a meno, quando non sono disponibili coperture adatte ad ospitare i moduli fotovoltaici.

La legge sul Conto Energia già ora tende a favorire gli impianti sulle coperture ed anche la nuova legge, prevista dal 2011, dovrebbe continuare su questa strada, ma evidentemente c'è ancora una convenienza economica notevole se si continuano a progettare e a costruire impianti a terra quando sono disponibili grandi spazi sulle coperture degli edifici (ad esempio i capannoni industriali sarebbero spesso facilmente utilizzabili allo scopo).

I grandi impianti a terra, inoltre, vanno contro il concetto di produzione distribuita dell'energia che ho descritto in un post precedente, riproducendo il concetto di grande centrale di produzione con tutti i problemi legati alla trasmissione dell'energia ed ai suoi costi.

mercoledì 24 marzo 2010

Impianto fotovoltaico in fase di costruzione

L'impianto di Fiano Romano sta andando avanti: sono stati installati tutti i moduli sulla copertura del capannone industriale e sono in fase di installazione quelli sulla falda, come si vede dalle foto.






Le canaline sono state quasi del tutto montate, manca l'installazione degli inverter e la posa dei cavi di collegamento tra quadri di campo e inverter, tra questi e il quadro di parallelo e tra il quadro di parallelo ed il punto di connessione.

Tempo permettendo entro la prossima settimana i lavori si dovrebbero completare.

sabato 20 marzo 2010

Un impianto fotovoltaico da 40 kWp

Si sta realizzando a Fiano Romano un impianto fotovoltaico da 40 kWp da me progettatto (strutture comprese).

L'impianto viene realizzato su una struttura industriale e vengono sfruttate sia la copertura del capannone industriale, sia una falda collegata al capannone stesso.

La struttura è in orientata quasi a Sud pieno, mentre l'nclinazione dei moduli fotovoltaici è di circa 20°, questo a causa della falda su cui sono appoggiati i moduli, cha ha appunto questa inclinazione, e per evitare l'ombreggiamento dei moduli tra loro sulla copertura industriale: la distanza tra le file di moduli era prefissata dalla struttura della copertura del capannone.


Le strutture di supporto sono state realizzate per sfruttare al massimo lo spazio a disposizione e questo ha limitato l'inclinazione dei moduli a 20°.



Per adesso si sta lavorando solo sulla copertura del capannone, a seguire (tempo permettendo...) si inizierà a installare i moduli previsti sulla falda.

Con il progredire dei lavori aggiornenrò queste informazioni.

venerdì 19 marzo 2010

Microcogenerazione

Per riprendere il post precedente riguardo la produzione distribuita di energia vorrei parlare un poco di microcogenerazione.

A parte il nome così roboante, in realtà si tratta di una cosa piuttosto semplice: un motore (endotermico o esotermico) a cui è collegato un generatore elettrico; il sistema è in grado di produrre energia elettrica e recuperare il calore prodotto dal motore termico. La resa energetica di un sistema di questo tipo, considerando quindi la produzione di energia elettrica ed il calore recuperato, raggiunge valori molto alti, anche superiore al 90%.

Il combustibile utilizzato può essere di diverso tipo, si va dal gas metano al biogas al bio diesel al gasolio, ecc..., nel caso di utilizzo di biogas si ha diritto ad un incentivo in funzione della quantità di energia elettrica prodotta.

Visto il costo non indifferente di sistemi di questo tipo, si ha un ritorno economico solo se si riesce a sfruttare completamente oltre all'energia elettrica prodotta anche tutto il calore prodotto e recuperato, per questo nel dimensionamento occorre porre particolare attenzione al fabbisogno termico richiesto dall'impianto (la produzione elettrica si colloca comunque visto che se si produce più del fabbisogno richiesto è possibile vendere l'eccedenza sul mercato).

Proprio per questo motivo le installazioni principe di sistemi di questo tipo sono quelle dove è richiesta una quantità notevole di acqua calda per tutto l'anno, come ad esempio le piscine, i centri sportivi, gli ospedali, gli alberghi ecc...

Quanto detto vale in generale per la cogenerazione, in particolare la microcogenerazione che in questi ultimi tempi sta prendendo piede, utiliza motori termici di piccola potenza rendendo questi sistemi utilizzabili abbastanza facilmente anche in piccoli impianti o in abbinamento con impianti più grandi per la produzione di calore, ad esempio in parallelo con caldaie di grandi dimensioni.

Alcuni esempi di sistemi di questo tipo si possono trovare a questo indirizzo: http://www.senertec.de dove vengono presentati i sistemi Dachs con potenze elettriche di 5 kW e termiche di 12 kW, ideali per integrare impianti condominiali nella produzione di acqua calda sanitaria (ricordo che le ultime norme impongono nelle nuove costruzioni la centralizzazione non solo degli impianti di riscaldamento, ma anche della produzione di acqua calda sanitaria).

giovedì 18 marzo 2010

Produzione distribuita dell'energia

Giusto una nota sul problema della produzione di energia e sulla costruzione di nuove centrali.

Si parla tanto di risparmiare energia, vediamo un pò come si potrebbe contribuire.

La prassi comune vuole che l'energia venga prodotta in centrali di grandi dimensioni alimentate con combustibili diversi (gas, carbone, olio combustibile, uranio). L'energia così prodotta viene trasferita, tramite opportuni sistemi di trasmissione, all'utente finale, quindi alla grande industria, alle grandi utenze private e pubbliche e alla presa elettrica di casa nostra...

Impianti di grandi dimensioni hanno rendimenti di produzione considerati elevati che vanno dal 30 al 45% per le centrali a ciclo combinato (circa...).

Tanto per capirci questo significa che se brucio una certa quantità di combustibile, se mi va molto bene butto via il 55% dell'energia che produco (e mi deve andare molto bene...), ma non è finita qui.

L'energia, come detto la devo trasmettere utilizzando le infrastrutture necessarie (cavi, trasformatori, ecc.), la trasmissione dell'energia provoca perdite (essenzialmente per effetto Joule) valutate dall'Enel in circa l'11%.

Sempre per capirci se io immetto in rete 100 kWh 11 li butto....

Per sensibilizzare un pò di più chi eventualmente legge queste note faccio presente che questo 11% lo paghiamo tutti quanti noi. Basta leggere con attenzione la bolletta dell'energia elettrica che ci arriva in casa per vedere che dopo la voce relativa ai consumi compare la voce "perdite per dispacciamento" che, guarda caso è circa l'11% del valore di energia consumato.

La somma dell'energia consumata e delle perdite per dispacciamento formano la quantità di energia che ci viene addebitata.

Fermo restando che non si può fare a meno delle centrali elettriche di grandi dimensioni che sono indispensabili per produrre energia in modo costante ed in grande quantità, energia necessaria soprattutto per alimentare l'industria ed, in generale, i grandi centri di consumo, quanto scritto sopra dovrebbe far pensare che se si riuscisse a produrre l'energia necessaria ai nostri bisogni vicino a dove intendiamo consumarla, risparmieremmo di colpo quell'11% di energia che perdiamo per trasmissione (e non è poco...).

In realtà il discorso è più complesso, visto i metodi che possiamo utilizzare per autoprodurre l'energia elettrica che ci serve.

Tanto per iniziare il discorso che magari riprenderò in un post specifico, oltre ai classici impianti fotovoltaici, utili, ma con rendimenti energetici piuttosto bassi (anche se parliamo di energia solare e quindi gratuita) sarebbero da prendere in considerazione gli impianti di microcogenerazione, in grado di produrre contemporaneamente energia elettrica e calore da utilizzare per il riscaldamento delle abitazioni e/o per la produzione di acqua calda sanitaria al posto, o integrando, le classiche caldaie a gas.

Mi fermo qui, delle soluzioni per autoprodurre energia in modo efficiente ne parlerò in seguito, ora sono stufo di scrivere... :-)


Perchè un blog

Perchè realizzare un blog.
Per curiosità, per esprimere le proprie idee (sempre che interessino a qualcuno..) su argomenti che reputo interessanti ed attuali come l'energia (e non solo).

Insomma per provare uno strumento che dovrebbe essere potentissimo e vedere quello che succede.

D'altro canto sono dei gemelli, quindi curioso.....