Giusto una nota sul problema della produzione di energia e sulla costruzione di nuove centrali.
Si parla tanto di risparmiare energia, vediamo un pò come si potrebbe contribuire.
La prassi comune vuole che l'energia venga prodotta in centrali di grandi dimensioni alimentate con combustibili diversi (gas, carbone, olio combustibile, uranio). L'energia così prodotta viene trasferita, tramite opportuni sistemi di trasmissione, all'utente finale, quindi alla grande industria, alle grandi utenze private e pubbliche e alla presa elettrica di casa nostra...
Impianti di grandi dimensioni hanno rendimenti di produzione considerati elevati che vanno dal 30 al 45% per le centrali a ciclo combinato (circa...).
Tanto per capirci questo significa che se brucio una certa quantità di combustibile, se mi va molto bene butto via il 55% dell'energia che produco (e mi deve andare molto bene...), ma non è finita qui.
L'energia, come detto la devo trasmettere utilizzando le infrastrutture necessarie (cavi, trasformatori, ecc.), la trasmissione dell'energia provoca perdite (essenzialmente per effetto Joule) valutate dall'Enel in circa l'11%.
Sempre per capirci se io immetto in rete 100 kWh 11 li butto....
Per sensibilizzare un pò di più chi eventualmente legge queste note faccio presente che questo 11% lo paghiamo tutti quanti noi. Basta leggere con attenzione la bolletta dell'energia elettrica che ci arriva in casa per vedere che dopo la voce relativa ai consumi compare la voce "perdite per dispacciamento" che, guarda caso è circa l'11% del valore di energia consumato.
La somma dell'energia consumata e delle perdite per dispacciamento formano la quantità di energia che ci viene addebitata.
Fermo restando che non si può fare a meno delle centrali elettriche di grandi dimensioni che sono indispensabili per produrre energia in modo costante ed in grande quantità, energia necessaria soprattutto per alimentare l'industria ed, in generale, i grandi centri di consumo, quanto scritto sopra dovrebbe far pensare che se si riuscisse a produrre l'energia necessaria ai nostri bisogni vicino a dove intendiamo consumarla, risparmieremmo di colpo quell'11% di energia che perdiamo per trasmissione (e non è poco...).
In realtà il discorso è più complesso, visto i metodi che possiamo utilizzare per autoprodurre l'energia elettrica che ci serve.
Tanto per iniziare il discorso che magari riprenderò in un post specifico, oltre ai classici impianti fotovoltaici, utili, ma con rendimenti energetici piuttosto bassi (anche se parliamo di energia solare e quindi gratuita) sarebbero da prendere in considerazione gli impianti di microcogenerazione, in grado di produrre contemporaneamente energia elettrica e calore da utilizzare per il riscaldamento delle abitazioni e/o per la produzione di acqua calda sanitaria al posto, o integrando, le classiche caldaie a gas.
Mi fermo qui, delle soluzioni per autoprodurre energia in modo efficiente ne parlerò in seguito, ora sono stufo di scrivere... :-)
Si parla tanto di risparmiare energia, vediamo un pò come si potrebbe contribuire.
La prassi comune vuole che l'energia venga prodotta in centrali di grandi dimensioni alimentate con combustibili diversi (gas, carbone, olio combustibile, uranio). L'energia così prodotta viene trasferita, tramite opportuni sistemi di trasmissione, all'utente finale, quindi alla grande industria, alle grandi utenze private e pubbliche e alla presa elettrica di casa nostra...
Impianti di grandi dimensioni hanno rendimenti di produzione considerati elevati che vanno dal 30 al 45% per le centrali a ciclo combinato (circa...).
Tanto per capirci questo significa che se brucio una certa quantità di combustibile, se mi va molto bene butto via il 55% dell'energia che produco (e mi deve andare molto bene...), ma non è finita qui.
L'energia, come detto la devo trasmettere utilizzando le infrastrutture necessarie (cavi, trasformatori, ecc.), la trasmissione dell'energia provoca perdite (essenzialmente per effetto Joule) valutate dall'Enel in circa l'11%.
Sempre per capirci se io immetto in rete 100 kWh 11 li butto....
Per sensibilizzare un pò di più chi eventualmente legge queste note faccio presente che questo 11% lo paghiamo tutti quanti noi. Basta leggere con attenzione la bolletta dell'energia elettrica che ci arriva in casa per vedere che dopo la voce relativa ai consumi compare la voce "perdite per dispacciamento" che, guarda caso è circa l'11% del valore di energia consumato.
La somma dell'energia consumata e delle perdite per dispacciamento formano la quantità di energia che ci viene addebitata.
Fermo restando che non si può fare a meno delle centrali elettriche di grandi dimensioni che sono indispensabili per produrre energia in modo costante ed in grande quantità, energia necessaria soprattutto per alimentare l'industria ed, in generale, i grandi centri di consumo, quanto scritto sopra dovrebbe far pensare che se si riuscisse a produrre l'energia necessaria ai nostri bisogni vicino a dove intendiamo consumarla, risparmieremmo di colpo quell'11% di energia che perdiamo per trasmissione (e non è poco...).
In realtà il discorso è più complesso, visto i metodi che possiamo utilizzare per autoprodurre l'energia elettrica che ci serve.
Tanto per iniziare il discorso che magari riprenderò in un post specifico, oltre ai classici impianti fotovoltaici, utili, ma con rendimenti energetici piuttosto bassi (anche se parliamo di energia solare e quindi gratuita) sarebbero da prendere in considerazione gli impianti di microcogenerazione, in grado di produrre contemporaneamente energia elettrica e calore da utilizzare per il riscaldamento delle abitazioni e/o per la produzione di acqua calda sanitaria al posto, o integrando, le classiche caldaie a gas.
Mi fermo qui, delle soluzioni per autoprodurre energia in modo efficiente ne parlerò in seguito, ora sono stufo di scrivere... :-)
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